Contraccezione non naturale



Psicoterapia e Consulto Psicologico: Individuale, di Coppia e Familiare

Contraccezione non naturale

I metodi artificiali per impedire il concepimento

Profilattico o preservativo maschile

Il più noto e il più usato è sicuramente il profilattico, più noto come preservativo.

Consiste in una membrana in lattice che riproduce la forma del pene, sul quale va inserito prima di cominciare la penetrazione. Il preservativo va conservato lontano da fonti di calore, bisogna prestare attenzione a non lacerarlo con unghie ed anelli. Va inserito assolutamente prima di cominciare il rapporto in quanto gli uomini possono avere delle perdite che contengono spermatozoi vivi anche molto prima dell’eiaculazione e, di conseguenza, la sua sicurezza si avvicina a quella dei coito interrotto.

Il preservativo si inserisce appoggiandolo sulla punta del pene per il verso giusto, cioè quello che ne permette lo srotolamento lungo l’asta. Se non si srotola è stato messo dalla parte sbagliata, buttare il preservativo, prenderne uno nuovo e ricominciare. Usare solo profilattici con serbatoio.

E’ necessario estrarre il pene dalla vagina immediatamente dopo l’eiaculazione stando bene attenti a portare con se il preservativo, in quanto la naturale riduzione di volume del pene può comportare la perdita del profilattico all’interno della vagina stessa, con conseguente spargimento del liquido seminale appena emesso. Un altro fattore di rischio è la possibile rottura del preservativo; per evitarlo è consigliabile iniziare il rapporto attendendo una corretta lubrificazione vaginale. Se si desidera una sicurezza al 100% sarà necessario estrarre pene e preservativo ancor prima dell’eiaculazione.

Il preservativo è al momento attuale considerato anche un mezzo fondamentale per la protezione dalle malattie a trasmissione sessuale. Esistono vari tipi di preservativi in commercio, quelli più sottili sono spesso i meno resistenti mentre ne esistono di appositamente studiati per resistere anche a rapporti “intensi”.

Profilattico o preservativo femminile

E’ un dispositivo costituito da due anelli di gomma collegati tra loro da un tubo in lattice.

L’anello più piccolo viene inserito in fondo alla vagina e il più grande va a coprire i genitali esterni. Se usato correttamente è un sistema molto sicuro ma necessita di una continua lubrificazione artificiale in quanto l’attrito tra il pene e il preservativo può far si che quest’ultimo si arrotoli.

E’ in vendita in Inghilterra, in Spagna e in alcuni Paesi Scandinavi.

Diaframma

Metodo molto in voga negli anni ’70, consiste nell’inserire un cerchio di lattice ricoperto di crema spermicida in vagina in modo tale che ricopra l’imboccatura uterina.

Va inserito prima di cominciare il rapporto e va estratto 6/8 ore dopo il rapporto per consentire la morte degli spermatozoi presenti in vagina. E’ fabbricato in varie misure e deve essere misurato da personale esperto (ostetrica o ginecologo) che devono accertarsi di aver spiegato bene l’uso di tale mezzo. In Italia attualmente, a differenza che nel resto dei paesi europei, le creme spermicide sono state dichiarate dannose per la salute e di conseguenza ne è stata vietata la vendita  anche per corrispondenza o via internet.

La Spirale

La spirale è un pezzo di polietilene all’incirca della grandezza di 2/3 centimetri a forma di “T”  o di “V”  capovolta. In genere al suo stelo centrale è avvolto un filamento di rame o di rame e argento. Viene posizionato all’interno dell’utero da un medico con una modalità che deve rispettare tutti i canoni di sterilità e sicurezza della piccola chirurgia ambulatoriale. Può rimanere all’interno dell’utero per 5 anni senza perdere la sua efficacia che però non è mai del 100%. E’ stata inoltre accusata di aumentare le infezioni ginecologiche e le case produttrici, in genere sul foglietto illustrativo, declinano ogni responsabilità per eventuali sterilità insorte dopo l’uso della spirale. Nonostante questi rischi negli anni rivestano più l’aspetto della precauzione medico-legale che del rischio effettivo della salute, vige tuttora l’usanza di non mettere la spirale a donne che non abbiano ancora avuto figli.

Anche gli effetti collaterali, come mestruazioni più abbondanti o più dolorose, pur se molto variabili da donna a donna sembrano essere più importanti nelle donne senza figli.

Per queste ultime inoltre (così come per le donne che non hanno avuto parti spontanei), l’inserzione può risultare dolorosa e, sia pure raramente, provocare vertigini e/o nausea. Esiste in commercio una spirale “medicata” contenente ormoni che trova l’indicazione nelle donne con cicli abbondanti che in questo modo a volte possono evitare il ricorso alla chirurgia; l’unico svantaggio sono le sue dimensioni che la rendono inadatta alle donne con un utero piccolo.

Il suo meccanismo d’azione è legato sia alla presenza del rame in alta concentrazione, tossico per gli spermatozoi, sia alla sua funzione di “antiannidante”. In effetti, qualora l’ovulo dovesse essere fecondato, il prodotto del concepimento non potrà attecchire attaccandosi alla parete uterina in quanto l’ambiente viene reso inadatto dalla presenza del corpo estraneo.

Pillola anticoncezionale

Con questo termine viene comunemente indicato un farmaco messo in commercio la prima volta negli anni ’60 dal Dott. Pinkus costituito da due ormoni in grado di bloccare l’ovulazione nel corpo femminile attraverso il metodo del “falso messaggio”.

La somministrazione per 21, 22, o più modernamente 24 giorni di un preparato ormonale da l’impressione all’organismo femminile di essere già in attività e quindi inibisce l'ovulazione. Negli anni la quantità di ormoni presenti nella pillola anticoncezionale è stata costantemente ridotta pur mantenendo una sicurezza elevatissima, tanto che il rischio di rimanere incinta assumendo correttamente la pillola è solo teorico. La pillola anticoncezionale va assunta tutti i giorni alla stessa ora e, anche se vi è una certa tolleranza oraria, quanto meno la fascia deve essere rispettata. Se si assumono degli altri farmaci insieme alla pillola anticoncezionale è necessario ricordare che alcuni fra essi, con vari meccanismi, possono interferire con la sicurezza contraccettiva.

Per lungo tempo si è pensato che la somministrazione della pillola non potesse essere continua, ma necessitasse di pause durante le quali l’organismo si “riposava”. In realtà nei paesi del Nord Europa, come l’Olanda o la Svezia non si è mai osservata la pratica della “sospensione periodica “ della pillola e non esiste nessuna prova scientifica che le donne che la praticano abbiano dei vantaggi in termine di salute rispetto a quelle che non sospendono mai.

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