Psicoterapia e Consulto Psicologico: Individuale, di Coppia e Familiare
Lo Psicologo
Ma cosa fa lo psicologo ?
Domanda semplice, risposta semplice: aiuta le persone ad essere Felici!
Può sembrare presuntuoso, ma l’obbiettivo unico di una consulenza o di una terapia psicologica è quello di sviluppare con il cliente la miglior strategia per superare il malessere psicologico e riaffacciarsi alla Vita con nuove energie e motivazioni.
Quindi, infine, essere liberi, paghi di se stessi, consapevoli della propria Storia con tante zone d’ombra ma con l’orgoglio di chi ce l’ha messa tutta, soddisfatto di aver vissuto fino in fondo.
Perchè andare dallo psicologo ?
Spesso al primo colloquio le persone si chiedono se sono nel posto giusto, cioè se sono il professionista adatto per quel caso. Infatti, molti si determinano a chiamarmi dopo aver consultato: altri professionisti non del settore - medico di base, neurologo, amico di famiglia, referente religioso ecc..; risultato, altra confusione e tempo perso!
Lo psicologo appare come l’ultima spiaggia! Intanto il tempo è trascorso, i problemi si sono aggravati e le richieste sono pressanti. “adesso dobbiamo risolvere!”
Ma allora di cosa si occupa lo Psicologo? Si occupa di adulti, bambini e adolescenti, anziani; nessuno è escluso, visto che il disagio, la sofferenza psicologica appartengono a tutti.
Lo Psicologo interviene a“ facilitare le fasi critiche della crescita e dello sviluppo”, a partire dall’accettazione del ruolo di Genitore, all’Adolescenza, alla difficoltà di Separarsi dalla Famiglia d’origine, all’accettare la vecchiaia così come il Lutto. Ma si occupa anche di crisi contingenti: lo stato depressivo di chi perde il lavoro, la disperazione di una coppia che sta scoppiando, l’angoscia di chi aspetta un figlio non voluto, il dolore di un bambino che non si sente amato, la paura di una persona vittima di violenza.
Molto spesso invece le problematiche psicologiche sembrano essere incomprensibili: come un fulmine a ciel sereno, un hostess ha terrore di volare, un bambino non riesce più a studiare e torna a fare la pipì a letto, un giovane comincia a dipendere dai farmaci; gente ossessionata dall’ansia del domani, tristezza dilagante, paura di morire, tutti rintanati in casa perché fuori non si sentono al sicuro, uomini e donne paralizzati che non riescono a vivere, non vogliono vivere e non sanno il perché! Cosa succede se non si interviene? Poco a poco si rinuncia a tutto, a partire dalla compagnia degli altri, ad uscire per svolgere le normali attività come andare alla posta e fare la spesa, la tv diventa l’unica amica e non si parla più con nessuno;il lavoro ne risente, i rapporti familiari diventano tesi e poi si lacerano, il che aumenta la sofferenza e quindi si peggiora sempre più.
Ai sintomi psicologici ( ansia, aggressività, paura sociale, depressione, abulia…) si associano sintomi fisici, come stanchezza o iperattività, malesseri generici, emicranie, insonnia, inappetenza, difficoltà a concentrarsi, vertigini e quant’altro il nostro organismo riesce a produrre per avvertirci che stiamo MALE!
Cosa accade quando si contatta uno psicologo?
Entriamo nel dettaglio: nel mio caso, sono una laureata in Psicologia, indirizzo Clinico e di Comunità, specializzata in Psicoterapia, quindi : Psicologa e Psicoterapeuta. La differenza? Lo Psicologo propone “consulenze”, incontri limitati nel tempo e circoscritti ad una problematica “di superficie” ; con la Psicoterapia, il rapporto professionale non ha limiti temporali o di approfondimento, è possibile affrontare anche situazioni ad alta complessità.
Ad esempio, aiutare una coppia ad affrontare una separazione coniugale senza lacerazioni irrimediabili può essere l’obbiettivo di una consulenza; al contrario, se una persona richiede di indagare sulla propria vita personale perché ha sviluppato grandi difficoltà nel mantenere relazioni affettive, soffre di disturbi d’ansia e svolge con difficoltà il proprio lavoro, allora l’obbiettivo, per ampiezza e complessità, va risolto con una psicoterapia.
Ovvero, lavoriamo sul passato, presente e futuro del cliente, cercando le origini del malessere e ideando nuove strategie per ritornare a vivere serenamente.
In che modo accade tutto questo?
Con un primo contatto telefonico o per email, il Cliente chiede un appuntamento, se vuole può preliminarmente dare delle informazioni sul caso da discutere e sulle persone coinvolte nell’incontro. Se desidera, per email può chiedere informazioni più dettagliate, o porre domande di suo interesse, anche non a scopo di un incontro! All’appuntamento, l’unico mio strumento di lavoro è il Colloquio.
Niente lettino, luci soffuse o ambientazione new age, troverete un ambiente semplice, confortevole e accogliente, privato, dove raccontarsi e interrogarsi. O dove restare in silenzio, o al contrario ascoltare, leggere o disegnare, perché no, su una piccola lavagna.
Perché è l’Incontro che crea l’atmosfera necessaria per affidarsi, sviluppare nuove possibilità di Vita e progettare soluzioni. Non c’è alcun cliché, è sempre il cliente, con la sua Richiesta, ad indicare la strada da seguire. In genere, gli incontri durano un’ora, e la cadenza viene decisa al momento(settimanale, quindicinale o mensile) a seconda del problema da affrontare e della disponibilità di entrambi.
Insieme, valuteremo su Cosa impegnarci, in che Modo, e poco alla volta elaboreremo delle strategie per affrontare la Sofferenza. Gli obbiettivi possono anche cambiare durante il percorso terapeutico, al fine di indirizzare sempre meglio il lavoro che stiamo portando avanti. Niente di eccezionale, anche se i risultati possono esserlo!
Nessun esito è prevedibile, ma è auspicabile se ognuno fa la sua parte. Niente formule magiche, solo tanto lavoro, fiducia e determinazione, motivazione e appoggio reciproco, comunicazione libera e rispettosa, con un obbiettivo condiviso: Ritrovare se stessi e la voglia di andare avanti meglio di prima.